Abbazia di San Nicola a Otranto

Abbazia di San Nicola di Casole - foto di Massimo Negro
Abbazia di San Nicola di Casole – foto di Massimo Negro

L’Abbazia di San Nicola di Casole fu edificata nell’anno 1098 da Boemondo I ed è situata nei dintorni di Otranto.

In principio l’edificio non era altro che un casale donato ai monaci Basiliani da Beomondo che ne sovvenzionò la costruzione del monastero.

L’edificazione dell’Abbazia si rivelò, con il passare degli anni, un vero successo. Durante il periodo di suo massimo splendore, il monastero era considerato il più importante del meridione al punto che numerose chiese dipendevano da esso. Un’ulteriore conferma è data dal fatto che l’allora Papa Bonifacio IX fu costretto a chiamare i monaci casoliani affinché dirigessero i vari monasteri che si trovavano sparsi per l’Italia.

Il monastero divenne anche un importante centro letterario. Sotto la guida dell’Abate Netterario, nacque un Circolo Poetico dove si trattavano sia argomenti religiosi sia argomenti profani e dove la lingua madre era quella bizantina. Fu proprio grazie a questo circolo Poetico che nel Salento si continuò a parlare la lingua greca, soprattutto nelle zone di Otranto.

Purtroppo, nel 1480 il monastero venne distrutto durante l’assedio dei Turchi, che ovviamente non ne avevano capito l’importanza.  Stessa sorta toccò alla biblioteca del monastero, ai tempi molto importante, in quanto conteneva una ricca raccolta di codici e molte centinaia di volumi, che fortunatamente non andarono persi completamente poiché in quel periodo  si trovavano sparsi per tutta l’Europa.

Dell’antico Monastero di Casole, importante centro di cultura e di fede cristiana  e noto punto di passaggio per i pellegrini che si recavano in Terra Santa,  non restò che una struttura distrutta e abbandonata a se stessa.

Il Valore storico dell’Abbazia

L’intero Salento era divenuto in quel periodo un grande centro di culto legato al mondo greco. La lingua parlata era il greco e nell’intera Terra d’Otranto erano sorti numerosi monasteri greci così come nelle sedi parrocchiali di Nardò, Soleto, Gallipoli e Maglie. Il Salento ospitava spesso e a buon volere,  monaci provenienti dalla madrepatria considerati come la più alta espressione della Grecia classica.

In questa cornice si impose l’Abbazia di San Nicola di Casole che rappresentava per l’epoca il fulcro della cultura greca nel Salento. A quanti erano desiderosi di apprendere le origini di questa importante civiltà,  l’abbazia offriva l’insegnamento in modo gratuito della lingua e della letteratura greca tra cui lo studio di Aristotele e Platone.

I compiti dell’Abbazia erano infatti suddivisi tra i vari monaci: c’era chi si dedicava alla preghiera, chi allo studio e chi all’insegnamento. Più precisamente, il monaco Igumeno, rappresentava la più alta carica ecclesiastica nel convento; gli Ieromonaci, erano dei monaci-sacerdoti che si occupavano delle celebrazioni religiose; gli Ecclesiarchi avevano il compito di custodire la chiesa e i vari suppellettili; il monaco Bibbliofilace, aveva l’importante compito di custodire la biblioteca; il Protocalligrafo, invece, si dedicava alla stesura e alla copiatura dei codici.

Dopo l’assedio dei Turchi, Papa Clemente VII diede il via alla ricostruzione dell’Abbazia, ma ricostruì solo la chiesa, che successivamente venne abbandonata a se stessa fino al completo abbandono nel 1800.

Attualmente è possibile visitare le rovine dell’Abbazia di San Nicola di Casole, ed esistono dei progetti per la ristrutturazione e la valorizzazione di questa struttura che nel suo tempo, ha fatto tanto per la popolazione salentina e soprattutto per la Terra d’ Otranto.

Video

Di seguito, un’ intervista al proprietario dell’Abbazia di San Nicola di Casole, realizzata da InOnda WebTv.

Come raggiungere

L’Abbazia di San Nicola di Casole, dista circa 3km dal centro di Otranto. Le coordinate per raggiungere la destinazione sono: 40°07’12.7″N 18°29’45.5″E

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