
Chiesa di Santa Maria dei Martiri di Otranto – foto di Lupiae from wikipedia
In una zona periferica a sud di Otranto, esattamente sul Colle della Minerva, si erge dal 1614 la Chiesa di Santa Maria dei Martiri.
Essa è ubicata esattamente nel luogo in cui, il 14 agosto del 1480, circa 800 otrantini furono brutalmente decapitati per mano dei turchi dopo essersi rifiutati di rinnegare la fede cristiana in cambio della vita.
La struttura voluta dal Duca Alfonso di Calabria, fu costruita accanto al Convento dei Minimi, risalente al 1542, e andò a sostituire una struttura preesistente fatta costruire da Alfonso d’Aragona in ricordo di questo terribile massacro.
La chiesa, che può essere raggiunta percorrendo una lunga scalinata fiancheggiata da due pilastri, segue lo stile del barocco leccese, molto in voga negli edifici costruiti in quell’epoca, riprendendo anche elementi rinascimentali per quanto riguarda la struttura architettonica.
La facciata è molto semplice, con portale e finestra posti in asse, sulla quale è posizionato un cartiglio sorretto da due angeli con un’iscrizione latina. L’interno prevede un unico ambiente, nel quale spiccano due grandi esempi di barocco leccese: gli altari di San Francesco di Paola e di Sant’Antonio, risalenti al XVII secolo e caratterizzati da pregiati intagli.
Tra le tele custodite al suo interno si nota soprattutto il quadro raffigurante la Strage di Otranto di Lavinio Zoppo, risalente alla seconda metà del XVI secolo, e l’icona di Santa Maria dei Martiri realizzata dal pittore albanese Gurim Bazaiti nel 1922.
Sulla destra della chiesa si nota una piccola cappella, nella quale originariamente fu posizionato il grande masso sul quale vennero decapitati gli 800 otrantini, attualmente custodita nella Cattedrale della città.
Sulla sinistra invece, si trova un’ampia colonna che ricorda al visitatore l’uccisione tramite impalatura del carnefice Berlabei, colpevole di essersi convertito al cristianesimo. Qui è presente anche un’epigrafe su lapide marmorea voluta dall’archeologo Luigi De Simone nel 1880, sulla quale vengono ripercorsi i tragici avvenimenti di quei giorni.
In questo posto, il 5 ottobre del 1980, al quinto centenario del massacro, la Chiesa di Santa Maria dei Martiri di Otranto fu visitata da Papa Giovanni Paolo II e successivamente elevata a Santuario nel 1992.