Il periodo pasquale è un momento molto intenso della vita socio-culturale del piccolo borgo idruntino.
I riti della Settimana Santa vengono ripercorsi da ogni famiglia all’interno della propria casa: addobbi, profumi tipici e riti religiosi in attesa della Domenica di Pasqua.
I giorni più importanti della Settimana Santa iniziano con le celebrazioni del Giovedì. Le campane smettono di suonare, nelle chiese vengono allestiti i sepolcri che commemorano l’ultima cena di Gesù Cristo con i dodici apostoli. Nelle tre settimane che precedono la celebrazione del Giovedì Santo le famiglie sono solite preparare gli elementi tipici dell’allestimento del Santo Sepolcro, da destinare alla parrocchia alla quale appartengono: ceci, orzo, lenticchie, grano e lupini vengono seminati e lasciati germogliare in piccoli recipienti; l’usanza è di buon auspicio per salutare l’inizio della bella stagione e rappresenta un simbolo di prosperità e pace, inoltre la consuetudine è anche carica di significati simbolici religiosi e pagani.
Nelle parrocchie del borgo antico e del nuovo vengono allestiti sepolcri commemorativi dell’ultima cena, decorati con fiori, immagini sacre e nastri colorati, spesso anche con lumini, candele, grandi forme di pane fatto in casa e germogli dei legumi coltivati dalle famiglie. In alcune chiese non mancano commemorazioni in forma di recita religiosa per ricreare l’ambiente originario.
Gli allestimenti durano anche diversi giorni e finalmente il pomeriggio del Giovedì Santo e la mattina del Venerdì i fedeli possono recarsi in processione per visitare i Santi Sepolcri e commemorare l’ultima cena del Cristo.
In occasione del periodo di festività sono molte le persone che si riversano nel piccolo borgo di Otranto, anche solo per fare una passeggiata.
Del resto, non sono poche le attrattive che riserva questa terra.
Il pellegrinaggio verso Otranto potrebbe essere una valida occasione per fare un giro per il centro storico idruntino. La spettacolarità dell’assetto urbanistico del borgo antico riesce ad incantare in ogni periodo dell’anno e non solo in estate. La visita del bellissimo Castello Aragonese che si affaccia sul porto, la cattedrale che conserva ancora l’ossario commemorativo del martirio degli ottocento abitanti decapitati dai Saraceni, nonché lo straordinario mosaico pavimentale raffigurante l’albero genealogico, unico al mondo nel suo genere.
L’intera zona di Otranto è ricca di luoghi suggestivi da visitare.
Lungo la costa non mancano gli scorci panoramici dei luoghi che d’estate si trasformano in rinomate località turistiche.
Tra i punti più suggestivi della costa certamente è da segnalare Punta Palascia, il punto più ad est dell’intero territorio nazionale, sormontato da un bellissimo faro. Il faro, che è raggiungibile con una passeggiata, stile trekking, tra le rocce e la vegetazione tipica della macchia mediterranea, è stato riconosciuto dalla Comunità Europea come uno dei cinque fari più importanti del Mediterraneo.
Nei pressi di Otranto, è consigliabile visitare anche la particolare cava di Bauxite: una vecchia miniera rimasta attiva dal 1940 al 1976, ora riempita con acque naturali. Tutt’intorno lo scavo originario si è creato un piccolo ecosistema lacustre, frutto di un’autonoma e spontanea ri-naturalizzazione dell’ambiente antropizzato.
La particolarità della cava consiste nel colore delle acque: grazie alle infiltrazioni sotterranee, infatti, nello scavo originario si è creato un laghetto che, per via della presenza del minerale, si è colorato di verde smeraldo particolarmente acceso.